martedì 21 ottobre 2014

Amare o essere amati? Parte Prima


“Amare o essere amati?” lo so, la domanda ricorda troppo da vicino l’annosa questione dell’uovo e della gallina. 
Però, al lato pratico, merita qualche osservazione. 

Non è tanto una questione di chi venga prima, di causa/effetto. 

Ma di COME e di PERCHE’.
In realtà, più in profondità, ricorda più il detto “in amore vince chi fugge”.

Siamo sicuri che per essere amati basta amare? 

Siamo sicuri che per amare basta essere amati? 

Siamo sicuri che per amare gli altri basta sapere amare se stessi? 


Credo di avere sollevato temi per un libro di quattro volumi. In un post (anzi due) avanzerò solo qualche riflessione. 



È vero che se non mi amo non posso amare? 

Se non mi amo, non ho rispetto per me stessa, considero normali le bastonate perciò quelle mi vado a cercare e quelle posso ricevere e prima che mi venga l’idea di esserne stufa passano anni. 
Vi è mai capitato di sentire qualche vostra amica dire “ma come ho fatto a starci insieme così tanto?” ? Che siano 5 anni o 10, “come ho fatto ad essere così stupida?”  
Io attraverso il mio lavoro ne incontro tante.
Ehh… Ogni volta che ci si sveglia ci si potrebbe chiedere “ma come ho fatto a dormire e per giunta stare addormentata per così tante ore!?” 
In genere chi ha fame di crescita interiore prima o poi si sveglia perché improvvisamente si ritrova più forte e più piena e pronta per essere pienamente figlia e pienamente madre, non più bisognosa ma libera e piena d’amore, e potersi dare nuova nascita. 
Quindi sì, si può amare meglio, in modo più soddisfacente per tutti. Avrei potuto evitare molte sofferenze a molte persone me inclusa, negli ultimi decenni, se fossi ‘nata imparata’.



È vero che se non sono o non sono stato amato non posso amare?

Mi è difficile rispondere. Mi è difficile perché non conosco persone che siano state pienamente amate da piccole. È più facile, paradossalmente, che da piccoli ci sia stato richiesto amore o aiuto. Proprio per questo non mi appaga né convince l’immagine, scontata, del serbatoio, la legge che se non si ha non si può dare. 
Le famiglie sono quasi tutte disfunzionali ma, per loro virtù o loro malgrado, sono quasi tutte piene d’amore. Ogni essere umano, ogni anima che si incarna, sa che cos’è l’amore e, in qualsiasi situazione, bizzarra o drammatica in cui si trova, vivrà all’insegna delle leggi dell’amore, esprimendolo al massimo grado. 
(Ci sono anche persone che non sanno che cosa è l’amore ma il mio parere è che non dipende dalle loro vicissitudini, da quanto sono stati nutriti o all’opposto messi alla prova: dipende dalla qualità, dalla forza intrinseca della loro anima, che, di suo, non è ancora sufficientemente evoluta)
Le costellazioni famigliari sono una scienza fenomenologica preziosa, recente ma poco spettacolare e spattacolarizzata e ormai passata di moda, che descrive “gli ordini dell’amore”, per dirla nel suo linguaggio, e tutti gli imput relazionali, distorsioni e traumi, che si stabiliscono a partire da ordini dell’amore stressanti. 

Qualsiasi nodo va sciolto. Ma la materia di cui il nodo è formato è sempre amore. E ciò che lo scioglimento permette di fare sgorgare e fluire è sempre amore, che si era accumulato ed era così tanto da fare male. 

Tutti hanno amore da dare. Molti non sanno come farlo.









To Be Continued nel prossimo post… 
Il bello deve ancora venire. e non è una promessa è realtà. clicca e vedrai...  


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E se ti vuoi emozionare potrai presto addentrarti insieme a me nella selva meravigliosa…   
“La Ricerca dell’Anima Gemella. Percorso in 200 poesie. tutti i colori dell’amore, dell’eros, del dolore e della Felicità” mio ebook, di prossima pubblicazione. 

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