giovedì 9 febbraio 2012

cervello malleabile come creta

"La peculiarità del cervello umano risiede nella sua incompiutezza  al momento della nascita. Due settimane dopo la nascita, il cervello del neonato presenta  pochissimi prolungamenti dendritici (cioè collegamenti tra i neuroni): esso è del tutto immaturo.  Per lunghi anni, mentre si sta ancora formando, il cervello umano rimane esposto alla influenza dell’ambiente.  E proprio perché, tra quelli di tutte le specie animali, il cervello umano  è il più immaturo, è anche il più modellabile.  (…) C’è ben poco di innato nel destino delle persone.  (…)  E, sempre poiché è incompiuto, il cervello umano è naturalmente predisposto a conoscere, a impegnarsi, a esplorare, proprio come l’Ulisse dantesco. Al pari di Ulisse, la specie umana è “condannata” per tutta la durata del suo arco di vita, a ultimare il proprio cervello, a completarne la creazione.  
Il vero compito evolutivo della specie umana è quello di crescere instancabilmente, di acquisire e perfezionare nuove capacità, in termini motori, cognitivi ed emozionali.  In questo modo uno svantaggio iniziale, l’immaturità, diventa una opportunità infinita di adattamento all’ambiente. (…) Insomma il destino dell’uomo è quello di un perpetuo allenamento."
          Pietro Trabucchi
Chi è Pietro Trabucchi?
Perché si allena tanto?
E soprattutto… maddove corre??
Ne riparleremo…

I Rischi vedici dissero che ogni cosa che noi sperimentiamo è stata creata dalla nostra stessa coscienza.
“La più alta forma dell’intelligenza umana è osservare se stessi senza giudizio” J. Krishnamurti

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